CONIGLIO ALL’ACETO BALSAMICO ALLA MODA ESTENSE

(Piatto desunto dall’inventario di cucina di Antonia, cuoca di Casa d’Este e ricetta finalista nel Concorso Nazionale “A Tavola col Principe”, Ferrara 1988-89).

  • 1 coniglio di circa 1 kg. (già pulito)
  • 3 litri di vino bianco.
  • 1 bicchiere da tavola di aceto forte di vino.
  • 1 cipolla.
  • 1 gambo di sedano.
  • olio d’oliva extravergine q.b.
  • 1 scatola da 1/2 kg di pomodori pelati.
  • “aglione” q.b.
  • 1 etto (scarso) di burro.
  • brodo di carne q.b.
  • prezzemolo fresco tritato q.b.
  • 1 mezzo bicchiere scarso d’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP Extra Vecchio “Giuseppe II”


Si tagli a pezzettini d’onesta dimensione il coniglio e quindi si ponga in una casseruola d’acciaio avendo cura d’immergere la carne in due litri di vino (la cucina di Rubbiara lo ottiene con uvaggio misto di Albana, Trebbiano e Montuni), aggiungere ancora l’aceto forte di vino. Il tutto dovrà esser lasciato a macerare per otto ore o più. Trascorso quest’intervallo, al momento di passare alla cottura preparare in un tegame a parte gli “odori”: tagliare la cipolla e il sedano (tutto tritato molto fine) quindi porre a rosolare con un quantitativo d’olio necessario alla bisogna. A rosolatura appena iniziata si versino i pomodori pelati dopo averli preventivamente passati al setaccio. Si lasci bollire il tutto piano piano. A parte, contemporaneamente e dopo averli ben scolati, si fanno rosolare i pezzi del coniglio (in un tegame coperto col burro) conditi con l’”aglione” (trito di sale grosso, rosmarino e aglio). A rosolatura ottimale, e da entrambe le parti della carne vi s’aggiunge tanto vino bianco (il medesimo della macerazione) fino a coprire per metà il coniglio nel tegame. Evaporato il vino, si versano ora sul coniglio gli “odori” che nel frattempo hanno finito di cuocere a parte. A questo punto ricoprire il tutto con un buon brodo bollente (ottenuto da carne di manzo e gallina), aggiungere il trito di prezzemolo, mescolare per bene e ricoprire di nuovo il tegame. Lasciare bollire lentamente fino a giusta cottura, intervenendo ancora col brodo se necessario.

Negli ultimissimi istanti, prima di togliere la carne dal fuoco, si versi nel tegame l’“aceto balsamico”. Ancora una delicata mescolatina perché tutto si permei del miracolo del “balsamico” e quindi disporre su piatto ben caldo da portata. Anticamente, nel Rinascimento, questo piatto era sempre accompagnato da cavoli conditi col fondo di cottura.